martedì 6 maggio 2014

Copieggiando di sfroso

Tranquilli, "di sfroso" non è una parolaccia: è un'espressione veneta che significa "di nascosto" (penso).
Domenica 4 maggio mi trovavo a Torino appositamente per ammirare la mostra sulla Confraternita Preraffaellita, quella corrente della pittura inglese della metà del 1800 (la nascita "ufficiale" avviene nel 1848) che rifiutava le idee accademiche sull'arte e voleva riportare la stessa allo stato di purezza che, secondo loro, l'opera di Raffaello - non mi chiedete il motivo, ché in questo momento mi sfugge - aveva dissolto; da qui la confraternita assunse il nome di PRB, PreRaphaeliteBrotherhood.
Di concerto con Giovanna ho deciso di emulare gli artisti del passato, quando essi andavano a zonzo per musei e copiare, e conseguentemente, accalappiare e carpire i segreti dietro le opere antiche.
Questi i due schizzi che ho realizzato (dando abbastanza spettacolo, perché ogni tanto i visitatori si fermavano incuriositi a guardare che piffero stessimo combinando io e Giovanna, piantate davanti alle opere a scarabocchiare sulla Moleskine: una signora, addirittura, s'è avvicinata facendo i complimenti) copiando due opere di Dante Gabriel Rossetti.
Solo due, purtroppo, perché una Zelante Vigilante della mostra, non appena mi ha visto con un taccuino e una matita in mano, mi ha rovinato la piazza chiedendomi gentilmente di non disegnare.
Brutta cattiva.

Roman de la Rose



Sancta Lilias
Quant'èvvera la Moleskine giuro che li ripulisco e poi li coloro. Giurin Giuretto.

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