venerdì 26 febbraio 2016

Gli Dei - Horus

Sia lodato il dio falco che nel cielo svolazza,
la Cintiq è tornata a vivere!
E dato che la sensibilità alla pressione è di nuovo disponibile, omaggerò per l'ennesima volta le divinità con un'illustrazione completamente digitale - chiedendo umilmente perdono per le linee a volte sbilenche... ancora devo prenderci la mano.

Horus è una delle divinità egizie più famose, assieme ai genitori Iside e Osiride e alla squadra Anubi-Thot-Bastet. 
I miti raccontano che, dopo l'omicidio del padre da parte del fratello Seth, sia stato lui a sfidare lo zio per vendicare Osiride: combattendo, il valoroso giovane dio perse l'occhio sinistro, che fu rimpiazzato da un ureo... non prima di aver strappato un testicolo a Seth.
Surprise, mothafucka.


lunedì 15 febbraio 2016

Fra le fresche frasche

N-esimo regalo di ciompleanno, stavolta della mia storica compagna di banco Giovanna
Per festeggiare sì agognato traguardo - l'età a una signora non si chiede, ma per me sgamerete subito... - non c'è niente di meglio che tornare alle origini: ecco dunque uno dei primi personaggi della cara collega, Jean Grey, dalla sua storia "I figli di Ecate".
Ah, dimenticavo: anche le illustrazioni, ogni tanto, hanno bisogno di una messa in piega.
 

sabato 6 febbraio 2016

Gli Dei - Heqet

Non sarà bellissima di viso, ma fisicamente non ha niente da invidiare a nessuna.
La dea Heqet (che pare sia la corrispondente egizia della greca Ecate), dalla testa di rana, era la dea della fertilità.
E che ci azzeccano le rane con la fertilità?
Perché dopo le inondazioni del Nilo gli acquitrini pullulavano dei simpatici anfibi, e da qui l'associazione.
Per alcuni Heqet era la sposa di Khnum, il dio dalla testa d'ariete che dall'argilla modellava gli esseri umani.
Ora... io non vorrei insinuare niente... ma il caro maritino ha un bel palco di corna.
Mi sa che la ranocchietta cuccava di brutto. Hah.

lunedì 1 febbraio 2016

Gli Dei - Apedemek

Il cugino tamarro di Simba.
Dio dalle sembianze leonine - a volte rappresentato con tre teste, a volte con quattro braccia, a volte con entrambe - era adorato nel regno di Meroe, la città che divenne capitale d'Egitto al posto di Menfi quando ascese al trono la XXV dinastia, quella dei "Faraoni Neri", dei Nubiani che presero il potere nell'VIII secolo a.C.
Guerriero forte e imbattuto, era rappresentato come sposo di Iside, poiché i meroiti non conoscevano il culto di Osiride.