Torniamo con la rubrica "Oh quant'èbbella la mitoloGGia": ieri ero particolarmente stuzzicata da questo divin fanciullo, Dioniso - per i Romani era Bacco, ma a me gli antichi Romani non stanno particolarmente simpatici - che, come tutti i figli di Zeus e della malcapitata mortale di turno, sin da prima di nascere era incappato nelle ire di Era, la consorte ultracornuta del Padre degli Dei. Figlio di Zeus e di Semele, il poverino venne strappato ancora in fase di gestazione dal ventre della madre da Zeus, che voleva salvarlo dalla furia della moglie - la quale, non andando molto per il sottile, diede fuoco alla povera Semele. Zeus, per crescerlo fino al termine naturale della nascita, se lo cucì nella coscia (...argh...) e, una volta nato, lo affidò alla sorella di Semele.
Secondo il mito fu lui a insegnare all'uomo la coltivazione della vite e la produzione del vino.
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